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Trento, 9 settembre 2010
Settimane verdi e bianche per tutti gli studenti trentini, depositato disegno di legge
Un nuovo ddl anche per le “guide di media montagna”
Comunicato stampa

E’ stato depositato oggi in Consiglio provinciale da parte dei consiglieri Roberto Bombarda e Luca Zeni, contemporaneamente all’inizio del nuovo anno scolastico, un disegno di legge che prevede l’istituzionalizzazione delle cosiddette “settimane verdi e bianche”. Si tratta di corsi e soggiorni presso i rifugi alpini ed escursionistici del Trentino, promossi ed organizzati dagli istituti scolastici in collaborazione con la SAT, con i collegi professionali delle guide alpine e dei maestri di sci, con l’associazione dei rifugi trentini, direttamente o tramite l’Accademia della montagna.

“La montagna è lo sport nazionale del Trentino – sostengono Bombarda e Zeni – e formare i giovani alla conoscenza dell’ambiente significa creare un futuro anche per le professioni della montagna e per le attività economiche che si svolgono ad alta quota”. I due consiglieri provinciali, non nuovi ad iniziative per favorire la diffusione degli sport della montagna, ritengono che l’esperienza di alcuni giorni in rifugio possa essere molto educativa per i giovani, che imparano a confrontarsi con uno stile di vita più sobrio, con condizioni naturali diverse e con attività che li mettono alla prova fisicamente ed emotivamente, imparando a vivere con gli altri ma anche ad ascoltare la natura ed il proprio cuore. Rifugi, sentieri, vie ferrate costituiscono il cosiddetto “patrimonio alpinistico” del Trentino, un patrimonio in termini materiali ma anche culturali.

Le settimane verdi e bianche si chiamano così a seconda del periodo nel quale si svolgono: quelle verdi dal primo aprile al 30 novembre, mentre quelle bianche dal primo dicembre al 31 marzo.

I soggiorni non possono superare di norma i 5 giorni e prevalentemente saranno proposti ad inizio od in coda al calendario scolastico, periodi tra l’altro di “bassa stagione” anche per i rifugi. “Per i rifugi, per le guide ed i maestri di sci si può trattare di un importante sostegno al reddito – ricordano Bombarda e Zeni – poiché si tratta di lavori molto impegnativi, legati alle condizioni meteorologiche e stagionali e che spesso non remunerano le fatiche e la passione”.

Con le settimane verdi e bianche, dunque, la Provincia può anche fornire un sostegno ed un rafforzamento per queste professioni e per il sistema del turismo di montagna.

Nel corso degli anni vi sono già state diverse esperienze, ricordano i proponenti, ma qui si tratta di fare un “salto di qualità” e di estendere questa possibilità a tutti gli studenti trentini, coinvolgendo anche il personale della Forestale, dei parchi naturali, dei musei e dei centri di ricerca. Le lezioni saranno tenute in prevalenza dai professionisti della montagna e da docenti appositamente aggiornati. Per questo, a bilancio, è stato previsto un investimento iniziale di 250 mila euro che a regime, dal 2013, dovrebbe salire fino a 750 mila euro. Risorse che ricadranno interamente sul tessuto economico locale.

Da non sottovalutare infine il coinvolgimento della Protezione civile: nel corso delle “settimane”, infatti, saranno impartite lezioni sul comportamento da tenere in montagna, sull’autosoccorso, il pronto intervento e la protezione civile. I numerosi incidenti in montagna, tanto nel periodo invernale quanto nelle banali escursioni per la raccolta dei funghi manifestano la necessità di incrementare da parte dell’ente pubblico l’attività di informazione e di educazione. Un investimento culturale di lungo periodo che, con le settimane verdi e bianche potrà dare ottimi risultati negli anni, coinvolgendo sempre più giovani nelle attività di volontariato.
Sempre in tema di professioni della montagna, i consiglieri Bombarda e Zeni hanno depositato oggi anche un altro disegno di legge che ridefinisce, sulla base delle richieste formulate dal Collegio delle Guide alpine e dall’Associazione degli accompagnatori di territorio, la figura di quest’ultimo professionista. Viene previsto un doppio profilo: quello per così dire “standard”, che ha portato al riconoscimento negli ultimi due anni di oltre cento persone, e quello della “guida di media montagna”, senza la limitazione dei 1800 metri di altitudine per l’esercizio dell’attività, allineando così anche le guide trentine alle caratteristiche di questa figura professionale già operativa da anni in molte altre regioni italiane.

     

Roberto Bombarda

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